🧠Pensare può essere inteso come un comportamento, oltre che un sistema di convinzioni, e in quanto tale ci è possibile modellarlo.

Pensare è come respirare, moltissimi lo fanno senza consapevolezza…  e senza rendersene conto… e spesso scambiano i pensieri per pensare.

Avere pensieri nella testa è diverso da pensare!

Senza i processi mentali interni, avremmo difficoltà a decidere e a cavarcela nelle situazioni incerte.
 
Uno degli aspetti più importanti del nostro modo di pensare è come spieghiamo e interpretiamo gli eventi che ci riguardano. 

Il modello sviluppato da Martin Seligman analizza come veniamo influenzati dalla permanenza o dalla durata dell’impatto degli eventi; ma anche dalla penetrabilità o estensione che attribuiamo agli effetti e il grado di responsabilità che siamo disposti ad assumerci per quello che accade.

Più siamo permeabili a questi filtri, più tenderemo a mantenere in modo dogmatico pensieri irrazionali e filosofia di vita. 

È questa la radice dei disturbi emotivi e comportamentali. 
 
Paul Watzlawich, psicologo e docente all’università di Stanford, nel suo libro “Istruzioni per rendersi infelici” descrive con ironia quanto possano essere negative le conseguenze che derivano da alcuni pensieri inconsci.

Dimentichiamo di avere su noi stessi più potere di quanto pensiamo. 

Non è quello che ci succede a produrre malessere, ma i pensieri che ne derivano, il modo in cui lo  interpretiamo. 
 
E nessuno forse ti ha ancora detto che il modo in cui lo interpreti dipende dalla biochimica al tuo interno.

I pensieri sono processi complessi che coinvolgono l’attività del cervello e la biochimica del nostro corpo. 
La biochimica del cervello è estremamente importante per la formazione dei pensieri. 
Il cervello è composto da cellule nervose chiamate neuroni, che comunicano tra loro attraverso segnali chimici chiamati neurotrasmettitori. 
Questi neurotrasmettitori svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione delle informazioni all’interno del cervello.

Alcuni esempi di neurotrasmettitori coinvolti nella formazione dei pensieri includono la dopamina, la serotonina e l’acetilcolina. 
Questi neurotrasmettitori influenzano il nostro umore, le nostre emozioni e i nostri processi cognitivi, come la memoria e l’apprendimento.

La biochimica del cervello può essere influenzata da vari fattori, tra cui l’alimentazione, lo stress, l’attività fisica e persino il sonno. Ad esempio, una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può favorire il corretto funzionamento del cervello e influenzare positivamente i nostri pensieri.

Allo stesso tempo, i nostri pensieri e le nostre emozioni possono influenzare la biochimica del nostro corpo.  Ad esempio, pensieri positivi e emozioni gioiose possono aumentare la produzione di neurotrasmettitori “positivi” come la dopamina, mentre lo stress e le emozioni negative possono influire negativamente sulla biochimica cerebrale.

In sintesi, la biochimica del cervello e i pensieri sono strettamente collegati. 

La comprensione di come la biochimica del cervello influisce sui nostri pensieri e come i nostri pensieri possono influenzare la biochimica del corpo è un campo di studio che io applico nei miei percorsi, per questo chi li pratica vive un netto miglioramento umorale e di gestione dei pensieri ed emozioni.

Per questo motivo, quando esprimiamo un giudizio sulle situazioni che ci riguardano, sono preferibili le spiegazioni che riducono al minimo l’impatto sul nostro benessere (e quindi sulla nostra biochimica) e facilitano l’accettazione di quanto accaduto.

Modellare i pensieri è possibile?

Ebbene SÌ!

A tale scopo, è importante capire come nascono i pensieri. 
Non si tratta di qualcosa di concreto che possiamo modellare direttamente, poiché appaiono attraverso l’interazione tra individuo e ambiente. 

Per cambiare il nostro modo di pensare, dobbiamo necessariamente conoscere gli antecedenti e le conseguenze dei nostri pensieri; capire, cioè, se ci aiutano o se ci fanno inciampare.

Non possiamo disimparare un certo modo di pensare, ma possiamo imparare a farlo in modo diverso.
 
Esistono comportamenti che impariamo a non fare, ma che non scompaiono del tutto dal nostro repertorio.

Semplicemente non li facciamo più.
 
Con i pensieri capita lo stesso.
Impariamo a modificare quello che pensiamo esercitando un controllo cosciente sulla nostra mente.

Evitare le emozioni inappropriate

In altre parole, la soluzione è distanziare ciò che pensiamo da ciò che siamo.

Come usare i nostri pensieri ed evitare che siano loro a usare noi

I pensieri possono essere i nostri più grandi alleati o i nostri peggiori nemici. 
 
Dipende da noi che rapporto vogliamo stabilire.

Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che attraverso questi processi mentali possiamo identificare cosa ci causa sofferenza.

I nostri pensieri hanno molto da dirci se poniamo essi le domande giuste.
 

• Perché un’idea ci dà tanto fastidio?
• Quanta importanza stiamo dando a un determinato pensiero? 
• Ha veramente così tanta rilevanza?

Il problema è che abbiamo su di essi un controllo decisamente limitato. 

È impossibile decidere di non tornare più su un ricordo o astenerci dal farlo. 
Le relazioni simboliche che collegano un pensiero all’altro ci richiedono di accettare il loro possibile ritorno, anche se non lo vogliamo.

Pensare in modo razionale significa pensare relativizzando, esprimendosi in termini di desideri e preferenze anziché richieste assolute. 

Se pensiamo in modo sano, anche se non otteniamo ciò che vogliamo, i sentimenti negativi che si generano in queste situazioni non ostacolano il raggiungimento di nuovi obiettivi o desideri.

Pensare in modo equilibrato è alla portata di chiunque, con un po’ di volontà e impegno.
 
Sforziamoci in modo intelligente e i pensieri diventeranno nostri alleati.

🧠 ♥️ 💃🏻 E proprio per le mie competenze multidisciplinari, tra cui quella di specialista dell’EQUILIBRIO DELL’ASSE INTESTINO CUORE CERVELLO, consiglio a chi mi segue un percorso ottimale che lavora sia sulla mente che sul corpo, un supporto efficace ed  importante per la gestione dei pensieri e della tua Energia mentale 

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